Nel nostro precedente articolo abbiamo visto la comprovata relazione tra Musica e Cucina, spiegandone la connessione sotto il profilo storico e scientifico. Ci teniamo ora ad illustrarvi come queste due arti possano essere integrate in progetti e ambiti lavorativi contemporanei. In questo articolo ci concentreremo dunque sulle varie modalità attraverso le quali suono e gusto possono convergere simbioticamente nel mondo dell’arte e della ristorazione, esplorando come abbinare musica e cibo sia già il filo conduttore di alcuni lavori collaborativi ideati per creare esperienze culinarie e sonore immersive.
Dopo tali brevi accenni ad esempi concreti, cercheremo infine di fornire una visione chiara di come la sinergia tra Musica e Cucina possa tradursi in opportunità professionali e progetti innovativi nel contesto attuale.
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Musica e cucina si possono unire?
Nel panorama delle arti umane, poche esperienze possono eguagliare l’intensità emotiva e sensoriale che accompagnano la Musica e la Cucina. Sebbene queste due realtà possano apparire come due mondi distinti, come spiegato in un altro nostro articolo sono invero più interconnesse di quanto, di primo acchito, si possa immaginare. La storia umana è infatti ricca di esempi che testimoniano come Musica e Cucina si possono unire, e che descrivono l’interazione profonda tra queste due forme d’arte. Forme d’arte che risalgono ai tempi antichi e si riflettono ancora oggi nelle nostre pratiche quotidiane. Tuttavia, non è solo la storia a dimostrare questa connessione. Anche la scienza moderna offre difatti una chiara comprensione di come la Musica possa influenzare il nostro rapporto con il cibo e, di conseguenza, con la Cucina stessa. In questo articolo forniremo una breve panoramica sull’intersezione tra Musica e Cucina, sia sotto il profilo storico, sia sotto il profilo scientifico.
Quell’incredibile cena di Bach ad Halle
Nel corso della sua carriera musicale, due dei viaggi organistici compiuti da Johann Sebastian Bach in terra tedesca lo portano da Weimar ad Halle. E durante il secondo soggiorno nella città sassone, il compositore prende parte ad una cena a dir poco particolare, nel menù della quale figura anche l’insalata tiepida di asparagi, piatto riportato da Susanna Eger nel suo antico ricettario.
Santa Cecilia: la Patrona della Musica e le pettole pugliesi
Santa Cecilia è vergine e martire cristiana vissuta tra il II e il III secolo d.C. la cui memoria liturgica è celebrata il 22 novembre. Venerata da secoli quale Patrona della Musica, è legata anche ad una particolare preparazione culinaria della tradizione, le pettole pugliesi.
Händel e la sua abbondante colazione inglese
Eminente organista e compositore tra i più grandi della storia della Musica, Händel manifesta anche un’immensa predilezione per la buona tavola. Di questa passione si trova testimonianza in diversi estratti biografici, nonché in un aneddoto assai simpatico che riguarda la sua colazione inglese.
Il ruolo della donna nella storia: composizione e cucina
Nel corso della storia, il ruolo della donna alle arti e alla cultura è spesso oscurato o sottostimato. Tuttavia, scrutando attentamente le pieghe del passato, emergono storie di donne straordinarie, dedite professionalmente alla musica e all’arte culinaria. Vale quindi la pena di esplorare il contributo spesso trascurato del gentil sesso nell’ambito della composizione musicale e della gastronomia.
Il caffè: fusione di musica e gusto tra Bach e Trieste
Il caffè, con il suo aroma inconfondibile e il suo sapore intenso, è tra le bevande più amate al mondo. Ma, a pensarci bene, la nera bevanda non è solo una questione di aroma e sapore… Può suggestionare il mondo della musica in maniera sorprendente e, in città come Trieste, è un rituale che permea la vita quotidiana dei suoi abitanti. Andiamo quindi ad esplorare come la cultura del caffè s’intrecci con la storia di Trieste e con l’espressione artistica di Johann Sebastian Bach.
Il cioccolatte: la bevanda amata da Padre Martini
Nel Settecento il cioccolatte, che altro non è se non la moderna cioccolata calda, è considerato la bevanda dolce per eccellenza. Da bersi in tazza, caldo e frullato come d’uso all’epoca, è decantato da letterati e musicisti quali Carlo Goldoni e Wolfgang Amadeus Mozart. E annovera tra i suoi massimi estimatori l’illustre maestro bolognese Padre Martini.
La mise en place di cucina
Con il termine mise en place si intende la preparazione della linea di lavoro, che deve consentire le condizioni ottimali per la partenza del servizio. L’organizzazione delle materie prime e delle postazioni di lavoro è certamente prerogativa di una cucina professionale per ottimizzare tempi ed esecuzioni. Ma nulla vieta di applicarla anche a casa propria per una maggiore praticità.
La vecchia Trieste: Illersberg e la Jota nel primo Novecento
Posta all’estremità nord-orientale dell’Italia, Trieste è città portuale di frontiera, cosmopolita e dal sapore agrodolce, ricca di cultura ma anche di contrasti. È questa un’atmosfera che noi due conosciamo bene, perché Trieste è il luogo dove siamo nati e cresciuti, e in cui viviamo tutt’oggi. E, in quanto triestini, abbiamo piacere di raccontare in quest’articolo un piccolo scorcio della vecchia Trieste. Scegliamo così di proporre due brevi excursus, uno sulla ricetta tradizionale della Jota triestina e uno sulla figura del musicista Antonio Illersberg.