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Che cos’è una cantata?

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Che cos'è una cantata?

Di primo acchito, associare il termine cantata al verbo cantare sembra un collegamento naturale e spontaneo, addirittura ovvio. Tuttavia, nel contesto musicale, cosa si intende effettivamente con il termine cantata?

Origine ed evoluzione stilistica della cantata

La cantata è una forma musicale vocale di origine italiana caratteristica della musica barocca, ed ha radici nel madrigale italiano del Cinquecento. Similmente all’opera barocca, consiste in una sequenza di brani, tra cui arie, recitativi, duetti, cori e brani strumentali. Ma, pur avendo quindi affinità con l’opera, essa si esegue senza apparato scenico e si presenta in dimensioni più ridotte rispetto allo spettacolo operistico.

Le cantate si possono suddividere in due categorie principali:

  • Profane, con soggetti mitologici o morali.
  • Sacre, ispirate principalmente a episodi delle Sacre Scritture, sia in latino che in lingue moderne.

Le cantate possono anche essere distinte in:

  • Soliste, destinate ad un cantante solista con accompagnamento strumentale.
  • Corali, eseguite da solisti, coro e strumenti.

La cantata, che unisce dunque elementi vocali e strumentali, raggiunge il suo apice nei secoli XVII e XVIII. Varia notevolmente nelle sue espressioni a seconda della scuola e dei generi, adattandosi alle diverse realtà dei Paesi in cui si sviluppa.

Dopo il periodo d’oro della polifonia, tra Cinque e Seicento i musicisti italiani sperimentano il passaggio dallo stile polifonico-contrappuntistico a quello monodico. L’evoluzione della cantata è perciò strettamente legata all’espansione del canto monodico secentesco, e procede parallelamente allo sviluppo dell’opera e dell’oratorio.

Possiamo dunque dire che:

  • La forma musicale della cantata ha radici che risalgono al tardo Rinascimento italiano.
  • Inizialmente, la cantata sostituisce gradualmente le forme polifoniche della musica da camera.
  • Ma, in quanto generica composizione musicale a una o più voci con accompagnamento strumentale, non si definisce immediatamente come un genere monodico distinto.
  • Tuttavia, nel corso del tempo si differenzia da altre forme compositive.
  • Alessandro Grandi, Giulio Caccini e Claudio Monteverdi contribuiscono infatti a stabilire una struttura più definita per questa forma musicale, includendo sezioni come recitativi e arie.
  • Inoltre è Grandi a menzionare per la prima volta la cantata nella sua raccolta del 1620 Cantade et Arie a voce sola con basso continuo.
  • Si delinea così la cantata solista da camera, di genere profano, coltivata da tutti i più importanti compositori del Seicento.
  • La struttura della cantata si evolve con l’uso dell’aria col da capo, che diventa una forma comune.
  • In Italia la cantata si diffonde attraverso la scuola romana, la scuola veneziana, la scuola bolognese e quella napoletana.
  • Sul finire del XVII secolo la scuola napoletana le conferisce nuovi aspetti e una rinnovata espressione, integrando elementi drammatici e un’ampia strumentazione.
  • In Francia assume caratteristiche idilliache e pastorali, ma la sua importanza è limitata e degenera successivamente nella cantatille.
  • I compositori tedeschi sono invece più orientati verso la cantata sacra rispetto a quella profana.
  • Nel corso del XVIII secolo essa continua a evolversi in Italia, soprattutto con la scuola napoletana, presentando quadri drammatici simili all’oratorio.
  • Tuttavia, dalla seconda metà del Settecento la cantata perde gradualmente importanza a favore della serenata teatrale.
  • Nel corso dell’Ottocento la forma solistica tende a scomparire, mentre quella corale si fonde con l’oratorio profano unendosi alle esperienze teatrali e sinfoniche dell’epoca.
  • Nel Novecento la cantata viene ripresa da compositori come Igor Stravinskij, che la incorpora in alcuni dei suoi lavori seriali, o usata in chiave satirica.

Se inizialmente la cantata barocca prevede d’abitudine una voce solista accompagnata dal basso continuo, nel tempo diviene un genere musicale flessibile. Si adatta infatti a diversi scopi e contesti, e presenta una ricca varietà di stili e strutture.

Nonostante tale versatilità, si possono in ogni caso delineare alcune caratteristiche ricorrenti:

  • Il testo poetico. Le cantate sono composte su testi poetici o letterari, che possono essere sacri o profani.
  • I movimenti. Le cantate sono generalmente composte da più movimenti o sezioni, che possono includere recitativi, arie e cori, oltre a eventuali parti strumentali.
  • Le arie. Le arie sono le sezioni più melodiche ed espressive, in cui il cantante può esibire la propria virtuosità vocale.
  • I recitativi. Nelle cantate trovano ampio impiego anche i recitativi, ovvero la recitazione intonata che spesso porta avanti la trama o esprime parti più narrative del testo.
  • I cori. Molte cantate includono sezioni corali, che possono essere utilizzate per esprimere emozioni collettive o riflettere sul significato più ampio del testo.
  • L’accompagnamento strumentale. Le cantate sono accompagnate da un ensemble strumentale, che può variare in quanto ad organico a seconda di epoche e stili.

Alcuni esempi di cantata

Molti sono dunque i compositori che nel Sei e Settecento si dedicano alla composizione di cantate. In Italia, ad esempio, troviamo nomi quali Giacomo Carissimi, Francesco Cavalli, Barbara Strozzi, Alessandro Scarlatti e Antonio Vivaldi. In Germania invece ricordiamo Georg Friedrich Händel, Georg Philipp Telemann, Dietrich Buxtehude e, ovviamente, Johann Sebastian Bach.

Pertanto risulta chiaro che il numero di cantate composte sino ad oggi sia davvero consistente. Ma, per farci un’idea di questa forma compositiva, possiamo sceglierne qualcuna cui dedicare un attento ascolto.

Ecco quindi alcuni esempi di cantate:

  • Tipologia: Cantata profana
  • Anno di composizione: 1732-1734
  • Organico: Soprano, Tenore, Basso, 1 Flauto traverso, 2 Violini  obbligati, 1 Viola e Basso continuo

Vedi l’articolo: La Cantata del Caffè

  • Tipologia: Cantata sacra
  • Anno di composizione: 1731
  • Organico: Soprano, Tenore, Basso, 2 Oboi, 1 Corno, 1 Corno inglese, Violino piccolo, Violini, Violoncelli, Coro e Basso continuo
  • Tipologia: Cantata profana
  • Anno di composizione: 1707-1708
  • Organico: Soprano, 2 Flauti diritti, 1 Oboe, 2 Violini, Viola da gamba e Basso continuo
  • Tipologia: Cantata profana
  • Anno di composizione: 1690
  • Organico: Soprano, Tromba, 2 Violini e Basso continuo
  • Tipologia: Cantata profana
  • Anno di composizione: 1659
  • Organico: Soprano e Basso continuo
  • Tipologia: Cantata profana
  • Anno di composizione: 1653
  • Organico: 2 Soprani, Basso e Basso continuo


4 comments Che cos’è una cantata?

[…] Verdi scrive infatti innumerevoli pezzi non operistici, tra cui marce per banda, sinfonie, cantate, serenate, brani vocali, musica da camera e musica […]

[…] Tipologia: Cantata […]

[…] sia al repertorio sacro che a quello profano. Alla produzione secolare appartengono quindi anche le cantate da camera, una delle quali tratta in modo spassoso un tema molto particolare… È la […]

[…] di musica vocale, specialmente per soprano, raccolti in otto collezioni che comprendono quindi cantate, arie, duetti, madrigali, e alcuni pezzi […]

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