Se pensiamo a un concerto e a un piatto finito, probabilmente tendiamo a vederli come due singoli concetti unitari, dimenticandoci di valutarne le rispettive componenti. E, in generale, li immaginiamo come mondi separati e ben distanti tra loro. Quanto però, nella nostra vita, il ragionare per compartimenti stagni può limitare la comprensione dei rapporti che intercorrono tra ogni elemento possibile?
Rapporti tra elementi
È affascinante scoprire, infatti, come proprio il rapporto tra diversi elementi costitutivi sia invece la base di qualsiasi dinamica, esperienza, effetto o prodotto finale. E non solo. A loro volta, tramite i propri specifici elementi, questi risultati finiti possono tra loro interrelazionarsi, generando un ventaglio di combinazioni molto più ampio e variegato.
L’unione di Musica e Cucina
Dunque, se proviamo ad avvicinare ed intrecciare il mondo musicale e quello culinario, ecco che tra essi si possono generare concordanze pressoché illimitate.
È proprio da questo pensiero che nasce il nostro progetto PiCo, volto a far conoscere i due ambiti e le loro intime relazioni. Ricombinando differenti costituenti musicali e culinari vogliamo così offrire contenuti e servizi sempre utili, aggiornati e, ci auguriamo, piacevoli.
Consonanze e dissonanze
A pensarci, la piacevolezza ci riconduce facilmente al concetto di consonanza, termine proprio del linguaggio musicale ma di certo estendibile anche all’ambito culinario:
- La consonanza, in Musica, è infatti la sovrapposizione di due o più suoni talmente affini frequenzialmente da restituire all’orecchio, una volta combinati, un’impressione acustica piacevole.
- Mentre, in Cucina, riguarda ogni tipo di palette di sapori, dai più conosciuti ai più esotici, i quali restituiscono un’identità precisa e armoniosa al gusto.
Accade spesso che un concetto presenti in sua antitesi un concetto di significato opposto, con il sinergico contributo del quale crea uno stato di equilibrio. Quindi, accanto alla consonanza, anche la dissonanza ha il proprio determinato ruolo:
- In Musica, la dissonanza è l’accostamento di due o più suoni che all’ascolto producono un effetto poco gradevole e, se vogliamo, di instabilità.
- In Cucina, invece, racchiude l’insieme di tutte quelle combinazioni che restituiscono al palato sensazioni non armoniose.
Assodato che i rapporti tra elementi sono alla base dell’unità, siano essi consonanti o dissonanti, vediamo come la natura delle combinazioni influisca sugli effetti risultanti.
Qualità dei rapporti
La qualità dei rapporti è data infatti dalla differente interazione tra diversi elementi, che di conseguenza si connettono secondo una specifica struttura funzionale. Per rendere l’idea, basti ad esempio osservare come, modificando l’interazione ma non gli elementi, si modifichi anche l’effetto complessivo che ne risulta.
Interconnessioni e conseguenti effetti, dunque, costituiscono appunto una struttura, ossia un complesso sistema di parti tra loro interagenti.
Complessità
Torniamo per un attimo all’esempio in apertura d’articolo: abbiamo parlato di un concerto e di un piatto finito. Abbiamo visto anche che ognuna di queste due unità é il risultato dei rapporti tra i propri corrispettivi elementi.
Ma quanto è vasta, quindi, questa rete di rapporti?
Per farcene un’idea verosimile, non dobbiamo fermarci a considerare la sola dimensione superficiale di un qualsivoglia sistema di relazioni, ma spingerci anche in profondità. L’interconnessione tra le parti si sviluppa infatti a più livelli, diramandosi a cascata e, per così dire, scomponendosi fino a comprendere i minimi mattoni costitutivi.
Se pensiamo per esempio agli elementi di un concerto, di primo acchito ci potrebbero venire alla mente il suono e l’orchestra. Così come gli ingredienti e la ricetta per il piatto finito. E in effetti queste sono alcune delle componenti più macroscopiche, ma non sono certo le uniche, in quanto esse si scompongono in altre innumerevoli parti. Tra queste troviamo a vari livelli, per citarne soltanto alcune, l’armonia, i sapori, il ritmo, il gusto, le frequenze, le sostanze chimiche.
Nel scegliere e connettere gli elementi necessari ad ottenere un dato effetto finale, è possibile infine ricercare combinazioni che portino ad un certo equilibrio.
Gradevolezza: una sensazione nata dall’equilibrio
L’essere umano, per sua natura, tende infatti a preferire quei rapporti che, consonanti o dissonanti che siano, alla fine riconducono ad uno stato di equilibrio. Il quale è il risultato della somma di tutte le interazioni tra ogni elemento scelto e che, per fattori anche culturali, viene percepito come gradevole.
- In Musica, la sensazione globale di gradevolezza che si avverte all’ascolto è data principalmente dalla risoluzione della contrapposizione tra consonanza e dissonanza. Quest’ultime, nel loro avvicendarsi, descrivono infatti una dinamica armonica caratterizzata dalla continua alternanza tra uno stato di tensione e uno stato di quiete. E il tutto mira a risolvere appunto in un complessivo equilibrio tra le parti.
- In Cucina è attraverso la dinamicità degli accostamenti tra gusto, sapori, impatto visivo e consistenze che si giunge al senso di gradevolezza. L’opportuna combinazione di contrasti ed equilibri si manifesta armoniosamente in quel “luogo” che è il piatto finito.
Pertanto, sia nel settore musicale che in quello culinario si ricerca spesso un risultato finale, qualsiasi esso sia, che risulti piacevole all’orecchio o al palato. E si è visto come, contrariamente a quanto forse si possa immaginare, l’equilibrio sia dato anche dalla selezione e dal giusto impiego di elementi dissonanti.
Dunque, in conclusione, le dinamiche appena descritte in relazione ai nostri due settori presi singolarmente riguardano anche la trasversalità che nasce dalla fusione degli stessi.
Fonti
- www.lescienze.it: piccolo approfondimento sulla natura di consonanza e dissonanza in Musica.
- Bressanini-lescienze.blog: in questa pagina si parla di ricerca a livello molecolare per giungere ai migliori accostamenti di sapori.
- www.foodpairing.be: database sempre aggiornato sulle nuove scoperte in fatto di accostamenti di sapori.
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